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Cosa farai da grande?

C’è una domanda tipica che gli adulti rivolgono ai bambini, è: “Cosa farai da grande?”. Spesso a porla sono persone del tutto estranee al contesto famigliare, oppure lontani parenti o conoscenti, talvolta sono gli stessi genitori curiosi che un po’ per gioco, senza dare troppo peso alla risposta, lo chiedono ai figli. “Cosa farai da grande” è una domanda che mi interroga, mi chiedo se non sia meglio chiedere: “come servirai da grande?”. Facile dire che posta così non “suona bene”, che il verbo servire evoca schiavitù e umiliazione, sembra togliere dignità al soggetto, per metterlo in un regime di sudditanza verso qualcosa o qualcuno. Un atto di lesa maestà alla libertà individuale, un tarpare le ali alle aspirazioni personali. Se analizzassimo e prendessimo sul serio le risposte dei bambini scopriremmo che la maggioranza dei maschietti oggi vorrebbe fare il calciatore, che un buon numero vorrebbe fare l’influncer, che è aspirazione di ambo i sessi, qualcuno ancora l’attore o