La fortezza Bastiani
Era un tardo pomeriggio autunnale, una pioggia sottile puntinava il parabrezza, il traffico era congestionato e io correvo, se così si può dire, dalla psicoterapeuta. Mi ero promesso di partire alle 17:00, max 17:10, ma un lavoro banale era diventato più complesso del previsto, il wi-fi non collaborava e tutto iniziava a darmi fastidio. Partii tardi sperando di trovare la provinciale sgombra, ma si trattava chiaramente di una sciocca illusione. Il traffico; i pensieri; la scuola; le scadenze, per scacciare quell’esercito che stava invadendo la mia testa accesi la radio. Radio RAI, non ricordo se radio uno, due o tre, ma poco importa. Un attore stava leggendo -in modo sublime - alcune pagine da “Il deserto dei Tartari” di Dino Buzzati, così mi venni a trovare fra alte cime innevate, a contemplare la pianura all’orizzonte, aguzzando lo sguardo in ricerca e in attesa di scorgere in esso una desiderata, altresì temuta, variazione. Eccomi a camminare sui bastioni di una fortezz