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Visualizzazione dei post da marzo, 2019

Adulto, adesso che fai?

Sabato pomeriggio, campo da pallacanestro dell’oratorio, ci sono molti bambini in età da scuola primaria e qualche ragazzino un poco più grande, inquadrabile nella fascia chiamata “preadolescenza”, c’è un sole quasi primaverile e ne approfitto per lanciare qualche palla dentro il cesto, in compagnia di mio figlio e di qualche suo amico. Di fronte a me, sulla panchina posta al fianco del campo da calcio, quella adibita ad accogliere squadra ed allenatore, una compagnia di sette o otto ragazzini prende posto, chiacchierano e ridono. Ad un certo punto uno di loro si arrampica sulla struttura in metallo che fa da copertura ai posti a sedere, raggiunge la sommità e si siede sul traverso, così da poter mettere i piedi in testa agli amici sotto rimasti. Prontamente s’arrampica un secondo ragazzo, al fine di raggiungere il primo, l’esilio struttura inizia a flettere sotto il peso dei due. Intervengo, li avviso che così facendo rischiano di rompere la copertura e di farsi anche male. U

Ritorno fra i banchi

Come sarebbe bello se si potesse tornare fra i banchi della scuola primaria e riprendere in mano le coniugazioni dei verbi, l’analisi logica e quella grammaticale, così come tornare a cimentarsi con storia e geografia, senza dimenticare matematica e geometria. Il sottoscritto sarebbe felice di colmare le lacune che si sono accumulate nello svolgimento -non troppo sereno - del suo iter scolastico, a causa della scarsa attenzione prestata a suo tempo al maestro. Ma non si tratta solo di una questione personale, intravedo nel ritorno fra i banchi degli adulti molteplici risvolti positivi, si tratterebbe in primis di un chiaro segnale, dato dai genitori ai figli, che nella scuola si crede, ci si crede talmente tanto che la si frequenta. Si dimostrerebbe nei fatti come lo studio, l’apprendimento e l’approfondimento siano aspetti necessari al vivere di ogni giorno. Credo poi ne trarrebbe giovamento il bambino stesso, trovando nel proprio genitore un vero sostegno nello svolgimento d

Suora alla fermata dell’autobus

Questa mattina, verso le 7:40, ho avuto modo di osservare con attenzione una suora in attesa alla fermata dell’autobus. Come ogni mattina, muovendomi in direzione del centro città, sono incappato nella coda, lunga e pressoché statica, delle carrozze a motore (situazione che io stesso contribuisco ogni giorno a creare), così in quella quotidiana attesa la mia attenzione su di lei si è fermata, azzurra la veste con sprazzi di grigio, azzurro il velo, lì per lì non ho saputo ricondurla ad un ordine religioso preciso. Non tanto alta, di corporatura media, questo il poco che ho inteso dell’aspetto fisico, credo che in fondo l’abito abbia anche questo scopo: rendere ogni suora uguale alle altre, in particolare dal punto di vista fisico. Stava parlando con un’altra donna, senza enfasi, in piedi, composta e a distanza di braccio. Mi sono detto:”ecco un bel quadretto”, ho immaginato la donna dichiararsi alla suora, raccontare sincera di questa e di quell’altro volta, confessarsi in buona s

Disegnami una pecora

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“La funzione creatrice dell’immaginazione appartiene all’uomo comune, allo scienziato, al tecnico (…) è condizione necessaria della vita quotidiana” - Gianni Rodari. Di questo parlerò il 10 Marzo a Molinetto di Mazzano (BS). A presto.