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Visualizzazione dei post da febbraio, 2019

Revisione obbligatoria

No, non mi riferisco a quella che già interessa le autovetture in circolazione, ma sto immaginando un obbligo di revisione per le persone. Intendo dire dell’importanza di incontrare il proprio medico di base almeno una volta l’anno, indipendentemente dalle proprie condizioni fisiche, che evidentemente sono sempre molto relative, perché quello che noi percepiamo come un sintomo innocuo potrebbe rivelarsi, agli occhi esperti di un medico, qualcosa di significativo. Questa possibilità, la visita annuale intendo, certo può essere lasciata alla volontà del singolo, ma immagino che normarla e in qualche modo renderla obbligatoria (o caldamente consigliata) non possa altro che portare benefici. Una revisione per volersi bene, obbligatoria per superare la propria pigrizia. Ecco io accoglierei volentieri un invito così fatto, nel frattempo - a modo di promemoria - lo metto qui sul mio blog.

La città degli specchi

In via Milano, all’angolo con via Franchi, da mano ignota è stato posto uno specchio rettangolare, stretto e alto, lo cela una tenda che scorre, tramite degli anelli, lungo un cavo d’acciaio. Sulla tenda, con carattere “bastone”, v’è scritto: “Sei Felice? Guardati allo specchio”, poi più piccolo al piede è stampato un indirizzo web, raggiungendo quello spazio virtuale si acquisiscono informazioni riguardo la collocazione di altri specchi in altri luoghi della città. Così poco distante ci può imbattere in: “Sei Gentile? Guardati allo specchio”, si scosta la tenda e si vede la propria immagine riflessa. A cinque minuti di cammino si viene incalzati dalla domanda: “Sei Onesto? Guardati allo specchio”, un’altra tenda, un’altro specchio. Proseguendo verso est si mostrerà a noi la tenda con impresso l’impegnativo quesito: “Sei Propositivo?” La città accoglie altri specchi, come quello che chiede se si è amorevoli, o quello che indaga la nostra capacità critica chiedendoci: “

Sulla fratellanza.

Si dice, a ragione, che è la comunità ad educare, lo si dice ancora più frequentemente in questi giorni in cui la cronaca riporta gravi atti di violenza compiuti da adolescenti e pre-adolescenti. È vero che è la comunità ad educare, ma se nessuno si prende in carico l’educazione della comunità stessa (intesa come insieme degli adulti appartenenti ad un determinato territorio), allora essa educherà a suo modo, senza una linea precisa, secondo le “mode” del momento, l’educazione sarà frutto del sentire dei singoli, sarà la somma di quello che a ciascuno in buona fede sembrerà corretto fare o non fare. È evidente il limite di questo modello individualista, perfettamente rispettoso della privacy, ma disgregante, cioè capace di frammentare in infiniti e non sempre proficui percorsi l’azione educativa posta in essere dal mondo adulto. Si tratta di un modello in grado di mettere in pericolo l’idea stessa di comunità perché: se io basto a me stesso, a cosa mi serve la comunità? A be

Una enorme pietra di inciampo

Sono inciampato in una enorme pietra d’inciampo. Tremila pagine circa, scritte fitte su più colonne, corpo minuto, il sapere infinito condensato in un libro, da qualche ora dà mostra di sé sul già noto leggio, sul mobile in sala. È il dizionario illustrato della lingua italiana, mi offre ad ogni transito un nuovo vocabolo, passo ed inciampo in: “cuccio” e scopro che si tratta di un appostamento fisso per la caccia alle anatre. Ripasso e mi imbatto in: “estranghelo” antica scrittura siriaca. È la volta di “esusto”, riarso, inaridito. Avanti e indietro mi fermo qualche secondo, giusto il tempo di mettere a fuoco questo o quell’altro lemma. Ed ora mi è più chiaro il vocabolo: “farragine”, il termine “ciaccherina” e così via. In quale tesoro mi sono imbattuto!

Avvio itinerario

Avvio itinerario per viale Brescia. Vai verso sud su via Guglielmo Marconi, fisico, inventore, imprenditore e politico italiano, vissuto a cavallo fra il 1800 e il 1900. A lui si deve lo sviluppo di un efficace sistema di comunicazione con la telegrafia senza fili via onde radio. Se mi stai ascoltando un po’ lo devi anche a lui. Comunque: Gira a destra in via Giuseppe Verdi, chi è Verdi? È stato un compositore di famose opere liriche, come “Rigoletto”; “Il trovatore”; “La traviata”. Nato nel 1813 e vissuto sino al 1901. Un suggerimento: ascolta il coro degli schiavi ebrei del “Nabucco”, sono certo ti piacerà. Fra 100 metri, all’incrocio, prosegui in direzione Ovest, ti immetterai in via Santi. Dice di loro Papa Francesco: I santi non sono modellini perfetti, ma persone attraversate da Dio. Possiamo paragonarli alle vetrate delle chiese, che fanno entrare la luce in diverse tonalità di colore. I santi sono nostri fratelli e sorelle che hanno accolto la luce di Dio nel lor

Un leggio e un libro come pietre d’inciampo

Un libro aperto, che dà mostra di sé su un leggio posto sulla credenza della sala, è la piccola novità nell’arredo della casa in cui da tempo abito. È un piccolo messale redatto secondo il rito romano, è aperto sulla pagina riportante le letture del giorno. Ad esso dedico brevi istanti, in modo non sistematico, ogni qualvolta mi trovo a transitare di fronte ad esso. Potrei accedere in ogni momento e da ogni luogo alle letture, grazie a un telefonino, o per mezzo di un computer e via dicendo, per farlo mi basterebbe digitare la stringa di un indirizzo web, attendere il caricamento della pagina e sfogliarla, ma qui in casa inciampo, se così si può dire, nel volume e in quella Parola senza volerlo. È bastato lasciare un libro aperto e ciò ha suscitato un cambiamento nella fruizione della Scrittura. Contento del fatto ho posto sulla credenza un secondo leggio, a poca distanza dal primo. Il primo libro che via ha trovato posto è stato: Storia della bellezza, a firma di Umberto Eco,