Lavori di gruppo!

Raduna sessanta bambini di 11 anni, una novantina di adulti (genitori dei piccoli), affidagli un tema come da traccia nei commenti riportata e chiedigli di raccontare attraverso un’infografica le idee che hanno maturato, risultato?
Questo: 











Commenti

  1. "All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte ...” (J. Ratzinger)
    Quella Persona con la P maiuscola è chiaramente Gesù, in questi cinque anni di cammino di iniziazione cristiana, sia come bambini sia come adulti, abbiamo avuto modo di conoscere questo personaggio straordinario, abbiamo conosciuto le sue parole e le sue azioni, curiosamente non l’abbiamo incontrato, non gli abbiamo stretto la mano, non gli abbiamo parlato insieme, né l’abbiamo abbracciato.
    Qualcuno di voi lo ha visto? Gli ha stretto la mano? Siate sinceri: ditemelo! Non vorrei essermi perso qualcosa.
    Eppure c’è qualcuno che a voi Lo ha portato, qualcuno che a Lui ha dato voce, insomma che Lo ha reso visibile, che Lo ha reso vero! Chi è stato? Ditemi.
    Ecco facciamo insieme un elenco riduttivo: il prete (risposta scontata) o i preti (perché in questi anni ne avete visti tanti), la suora (vi ricordate il nome di una suora che ha servito la parrocchia per un paio di anni?) i catechisti, le catechiste (anche qui direte abbastanza scontato), i volontari al bar dell’oratorio (sì anche loro, vi hanno dato quella caramella o quel caffè in nome di Cristo... non ve ne eravate accorti?), le donne e gli uomini che si occupano della pulizia dell’oratorio (anche loro hanno passato lo straccio in nome di Cristo, quindi il pavimento su cui ora poggiate i piedi è sacro, pensateci bene). Poi? Se vi dico: ministri straordinari dell’Eucaristia (e chi sono?), sono tutti coloro che aiutano il celebrante durante la Messa
    a distribuire la Comunione, altrimenti la Messa sarebbe ancora più lunga (pensateci bene, sono utili, no?). Poi? Il coro (quello dei grandi e quello degli adolescenti), che ci dà letteralmente il la a cantare...
    Se tutte queste anime le dovessimo inserire in un insieme che titolo dareste al raggruppamento? Esse sono l’espressione della: .............. inizia con la C. Ecco ora vestirete i panni dei GRAPHIC DESIGNER e realizzerete su un cartellone, come se si trattasse di un poster, un’infografica cioè uno
    schema composto da immagini e parole che racconti che cos’è una comunità. Non dimenticate che la comunità è il volto e il corpo di Cristo (è lei che lo rende visibile, ricordate il ragionamento iniziale); non dimenticate chi anima e rende viva la comunità, così come le strutture; non dimenticate qual è lo scopo di queste strutture; quale sia l’azione portata avanti da coloro che in esse agiscono: prendersi cura della crescita di chi alla comunità si affida.

    Una comunità è tale quando la maggioranza dei suoi componenti sta facendo il passaggio da “la comunità per me” a “io per la comunità”, cioè quando il cuore di ognuno si sta aprendo a ogni
    membro, senza escludere nessuno. È il passaggio dall’egoismo all’amore, dalla morte alla resurrezione: il passaggio da una terra di schiavitù a una terra promessa, quella della liberazione
    interiore. La comunità non è una coabitazione, perché questo è una caserma o un albergo. Non è una squadra di lavoro e ancor meno un nido di vipere! È quel luogo in cui ciascuno, o piuttosto la maggioranza (bisogna essere realisti), sta emergendo dalle tenebre dell’egocentrismo alla luce dell’amore vero: «Non concedete nulla alla vanagloria, ma ognuno per umiltà stimi gli altri superiori a sé; nessuno ricerchi i propri interessi, ma piuttosto ognuno pensi a quelli degli altri» Lettera ai Filippesi 2, 3-4
    Jean Vanier, La comunità luogo del perdono e della festa, Jaca Book, Milano, 1979

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Non disturbare, sto giocando

Le cose belle ai tempi del nemico invisibile

Ritorno fra i banchi