Una buona idea

Roma, 31 Marzo 2023

Circolarità e fantasia sono le parole chiave, utilizzate dallo stesso Ministro, per spiegare ai giornalisti convenuti la riforma del lavoro che porta la sua firma e quella dei suoi collaboratori: la moglie, i figli e qualche amico (siamo in Italia!).
Afferma il Ministro Chiarelli che “si è voluti passare dalla concezione di lavoro a quella di lavOro", un accorgimento tipografico per dire la bellezza e la ricchezza di ogni professione. Prosegue il Ministro: "la Costituzione sancisce che il lavoro nobilita l'uomo e noi leggiamo quel 'nobilita' come: gratifica, appaga, eleva, arricchisce." C'è brusio in sala, il Professore lo coglie e sottolinea che è stato fatto tutto il possibile affinché l'uomo, più che il capitale, torni al centro del lavOro.
"Non è pensabile che un uomo svolga per 40 ore alla settimana sempre la stessa mansione, fossilizzandosi su di essa, talvolta senza che vi sia un apporto personale di pensiero e fantasia nel compito svolto. Per questo abbiamo introdotto la formula della circolarità, funzioni e ruoli potranno essere scambiati, previo un breve periodo di formazione", altro concetto su cui il professore tornerà più volte.
Afferma Chiarelli: "Si tratta di essere posti davanti a nuove mansioni per chiamare in gioco la propria capacità di problem solving, di acquisire il know-how altrui, di rendere meno monotono e meramente esecutivo il ruolo del lavoratore".
In sala stampa ora gli sguardi sono smarriti e i volti perplessi.
Il Ministro prosegue: "abbiamo accolto con piacere il suggerimento del consulente Sebastiano Chiarelli", il Professore sorride e strizza l'occhio al figlio presente in sala, il quale prende la parola: "Ogni giornata lavorativa inizi con una storia, una poesia o una filastrocca. Ogni azienda ed ogni ufficio si attrezzi di conseguenza con biblioteche fisiche o virtuali."
Riprende il Ministro: "Ci è parsa da subito una buona idea", e in sala, senza preavviso, fa la sua comparsa Niccolò Fabi, chitarra alla mano accenna il ritornello di un suo famoso brano di una decina di anni fa: “una buona idea”.
I giornalisti sorridono, ora sono meno nervosi; Sebastiano ed il fratello Emanuele riprendono posto dopo aver eseguito alcuni passi di ballo.
Prende la parola la Dott.ssa Conforto, moglie del Professore: "Abbiamo ritenuto importante mettere al centro la formazione, come processo continuo di crescita e sviluppo dell'io, per cui in misura variabile fra 1/10 ed 1/5 dell'orario di lavOro, dovrà essere dedicato allo studio. Ogni azienda appronterà un suo calendario formativo fatte salve alcune materie base obbligatorie: italiano, matematica, informatica e una lingua straniera."
L'autorevolezza e la capacità comunicativa della dottoressa (o forse la presenza di un avvocato seduto al suo fianco) zittiscono la sala.
Siamo alle battute conclusive e già mi prefiguro il volto esterrefatto del capo redattore quando leggerà l'articolo che ora mi accingo a scrivere e penso: siamo di fronte ad una rivoluzione di portata straordinaria.
Esco celermente dalla sala conferenze, ho già dei buoni appunti, ma ho comunque fretta di ordinarli e chiudere l'articolo, e che articolo!

È notte fonda ma ho l'impressione di non essere il solo ancora sveglio, qui in albergo ho visto molti dei giornalisti presenti alla conferenza.
Li immagino anch'essi a pigiare tasti di computer portatili e a sorridere compiaciuti riga dopo riga.
Ecco, ho finito, aggiungo data e firma, dunque oggi è il 31 marzo 2023, ore?
Ore 23.58, ho fatto tardi anche questa notte... In pratica è già domani, il primo d'aprile. Il primo d'aprile?! Mi blocco un attimo, il cursore lampeggia.
Diamine no, devo fare in fretta, ore 23.59, se attendessi solo qualche secondo sarei fottuto, domani non sarei creduto da nessuno.

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