Esercizi di civiltà

Alcuni giorni addietro il mio secondo figlio Emanuele è tornato da scuola raccontandomi di un incontro particolare con la polizia locale. Una lezione speciale, tenuta da alcuni poliziotti, rispetto ai comportamenti corretti da adottare e fare propri in una comunità.
Sollecitato e stimolato da quanto riferito dal bambino è venuto fuori, come al solito alla velocità della luce, il seguente pensiero: e se per un po’ di tempo fossero i bambini a fare i poliziotti? Se fossero loro ad affibiare le multe (multe speciali, con sanzioni simboliche)?
Per esempio multe a chi parcheggia sul marciapiede, per chi attraversa con il rosso, per chi getta rifiuti in terra con noncuranza, per chi utilizza la bicicletta in tarda sera senza i dovuti ausili per l’illuminazione, etc.
Ogni bambino munito di taccuino potrebbe annotare i dati dell’adulto indisciplinato, comminando la sanzione e riscuotendo -se possibile- subito il dovuto.
Io credo sarebbero spietati, inflessibili e rigorosi. Diciamocelo chiaramente, ci stancheremo presto di averli come poliziotti, ecco magari potremmo farglielo fare ogni tanto questo lavoro ai bambini. Si tratterebbe se non altro di un esercizio di civiltà, utile a loro quanto a noi.

Commenti

Post popolari in questo blog

Non disturbare, sto giocando

Le cose belle ai tempi del nemico invisibile

Ritorno fra i banchi